Epidemia miopia: luce solare e vitamina D

imagen-miopia

La metà dei giovani europei e statunitensi è affetta da miopia, una prevalenza che è raddoppiata rispetto a quella di circa 50 anni fa. Ci si aspetta che per la fine del decennio la vista “corta” affliggerà un terzo della popolazione mondiale, cioè circa 2.5 bilioni di persone.

Questi sono gli inquietanti numeri riportati in un recente articolo pubblicato su Nature.

Ormai è superata la vecchia immagine del bambino miope piegato sui libri e un’altra interessante argomentazione si fa strada tra i ricercatori: trascorrere troppo tempo in ambienti chiusi rappresenta per i bambini un fattore di rischio.

Già nel 2007 uno studio aveva evidenziato che i bambini che sviluppavano la miopia erano quelli che trascorrevano meno tempo all’aria aperta. Nel 2008 un’ulteriore ricerca ha confermato le stesse conclusioni: su più di 4.000 bambini studiati in Australia per 3 anni, quelli che erano meno esposti alla luce naturale erano a maggior rischio di diventare miopi.

Ovviamente ci si chiede quali siano i meccanismi legati alla luce che sembrano essere protettivi nei confronti di questo difetto visivo. Diverse “segnalazioni” esistono in letteratura che possa essere la vitamina D a svolgere un ruolo in questo processo: meno luce solare, meno vitamina D, più probabilità di miopia, soprattutto grave.

Circa 100 anni fa, era intuitivamente evidente agli esperti che la prevenzione della miopia passasse attraverso i “bagni” di luce solare…oggi invece, ti dicono che non esiste “evidenza scientifica”, proveniente cioè dagli studi, che conferma questa osservazione. Ma i dati ad oggi stanno parlando chiaro sull’avanzamento di questa epidemia, con tanto di richiami alla sanità pubblica

Signori, ecco come ci stiamo fottendo (e scusate il francesismo) la saggezza popolare basata sulla natura…

« « Post precedente | Post successivo » »