La storia di una giovane neuroscienziata che, guarda tu l’ironia della sorte, viene colpita da ictus cerebrale. Non un ictus qualunque, ma un ictus nell’emisfero sinistro, e in particolare nell’area che controlla la funzione del linguaggio.
Jill Bolte Taylor descrive come l’interruzione “forzata” del chiacchiericcio cerebrale abbia prodotto in lei un’esperienza profonda di pace interiore. La storia insomma di un ictus che diventa il pretesto per capire come lavorano i nostri emisferi, come sono tra loro (s)-collegati e che implicazioni ha questo nella nostra vita di tutti i giorni, cioè anche in quella di chi è perfettamente “sano”.
“La mente destra ha un carattere avventuroso, gode dell’abbondanza ed è estremamente socievole. Attenta alla comunicazione non verbale, è empatica e sa interpretare molto bene le emozioni. È l’intuito e la coscienza superiore.
Tra le sue funzioni naturali c’è quella di offrirci, momento per momento, nuove intuizioni che ci consentono di aggiornare file vecchi pieni di informazioni obsolete.
Molti esprimono giudizi con l’emisfero sinistro, dopo di che si rifiutano di fare un passo a destra (verso la coscienza dell’emisfero destro) per aggiornarli; presa una decisione, è quella per sempre. Spesso l’ultima cosa che un emisfero sinistro veramente dominante desidera è condividere il limitato spazio cranico con la mentalità aperta della sua controparte di destra.
La mente destra è disponibile al nuovo e ragiona fuori dagli schemi. È una mente cinestetica, agile, cui la capacità del corpo di muoversi con fluidità nel mondo piace moltissimo. È sintonizzata sui sottili messaggi che le cellule trasmettono attraverso sensazioni viscerali, e impara dal contatto e dall’esperienza.
La mente sinistra ha la responsabilità di prendere tute le informazioni sul momento presente, tutte le magnifiche possibilità percepite dalla mente destra, e farne qualcosa di concreto.
La mente sinistra è lo strumento che adoperiamo per comunicare con il mondo esterno. Se la mente destra pensa per immagini, lei pensa per parole. Il suo chiacchiericcio non ci tiene semplicemente al corrente della nostra vita, ma manifesta la nostra identità.
Quanto alla capacità di organizzare informazioni, l’emisfero sinistro è uno degli strumenti più sofisticati che esistono nell’intero universo.
Mentre il rischio della mente destra è la pigrizia, quello della mente sinistra è la frenesia.
Ho notato che il mio emisfero sinistro, tutto preso com’era a inventarsi le sue storie e a spacciarle per vere, tendeva a ripetersi, a fare ricorso in continuazione agli stessi schemi mentali. Nel corso della guarigione ho capito che la parte cocciuta, arrogante, sarcastica e gelosa del mio carattere risiedeva nel centro dell’ego dell’emisfero sinistro. Aveva origine lì la mia tendenza a non saper perdere, a portare rancore, a mentire, a cercare addirittura vendetta. Non fu facile, ma presi consapevolmente la decisione di far guarire il centro dell’ego della mente sinistra senza dare nuova linfa ad alcuni di questi circuiti.
Purtroppo, nella società in cui viviamo, non s’insegna ai bambini a prendersi cura del giardino della loro mente. Senza un struttura o una disciplina, i nostri pensieri spadroneggiano incontrollati”.