E poi dici perché sei intestino-centrica…;-)
Il Parkinson nasce dall’intestino?
Anche il Parkinson sembra essere il risultato di un danno neuronale che viaggia dall’intestino al cervello, sebbene al momento per la scienza accademica non sarebbero noti i fattori causali sottostanti.
È di pochi giorni fa questa scoperta annunciata al Meeting della Society for Neuroscience dello scorso mese: il modo in cui fino ad oggi si è guardato a questa condizione potrebbe essere tutto sbagliato.
Uno dei tratti distintivi del Parkinson è il riscontro nelle aree cerebrali di depositi di fibre insolubili di una sostanza chiamata alfa-sinucleina. Già una decina di anni fa i patologi hanno notato che questi depositi erano presenti anche nelle fibre nervose dell’intestino, suggerendo che l’agente trigger potesse essere un microbo o una tossina.
I malati di Parkinson lamentano sintomi intestinali
anche 10 anni prima della comparsa dei sintomi tipici
Se questa prospettiva dovesse essere confermata, cambierebbe il modo di trattare la malattia prima che si manifestino i sintomi. Non a caso i malati di Parkinson spesso lamentano problemi del tratto digestivo, soprattutto stipsi, anche 10 anni prima della comparsa dei noti tremori. È anche interessante notare che uno dei primi sintomi del Parkinson è la perdita dell’olfatto. Potrebbe non essere una coincidenza che sia il naso che l’intestino siano due organi nei quali le cellule nervose sono eposte al mondo esterno, e quindi a potenziali agenti nocivi di natura tossica o microbica.
Ricerche condotte su modelli animali hanno evidenziato che le fibre di sinucleina iniettate nello stomaco dei topi viaggiano dall’intestino alle aree più profonde del cervello, quelle coinvolte nelle classiche manifestazioni della malattia di Parkinson.
Parkinson: una flora batterica intestinale “sbagliata”!
Tuttavia ad oggi non sono stati evidenziati specifici virus o batteri responsabili del processo patogenetico. Eppure le prime evidenze dimostrano che i malati di Parkinson hanno una flora batterica intestinale diversa rispetto a qella dei soggetti sani.
Avere una flora batterica “sbagliata” potrebbe essere il fattore che scatena l’infiammazione, sostengono i ricercatori. E l’infiammazione è un processo che a sua volta favorisce la formazione degli aggregati della proteina alfa-sinucleina.
Insomma, sembrerebbe che anche per prevenire il Parkinson sia raccomandabile tenere sempre d’occhio il proprio intestino!