Per tutti quelli che si chiedono come facevano i nostri nonni a vivere serenamente senza troppi “trip” sull’alimentazione: le farine 0 e 00 non esistono in natura come tali e fino all’avvento del processo di raffinazione, l’uomo non le ha mai introdotte nel suo organismo.
Ero al bancone del supermercato qualche giorno fa e chiedo alla giovane addetta che pane avesse senza farina 0 e 00. Lei mi guarda un po’ allibita e mi chiede “Perché, cosa c’è che non va in queste farine?”. Rapidamente provo a spiegarglielo e la sua reazione è: “Va bene, ma con tutte le cose alle quali dovremmo stare attenti, allora non ne usciremmo più”. E io le dico: “Guarda, che questa è una delle cose più semplici da fare. Basta passare ad un’alimentazione integrale”.
Ma capisco sempre più che le tante informazioni disorientano totalmente le persone che probabilmente non sanno più dare una ”priorità” o un criterio al riordino delle proprie abitudini alimentari. Se mai dovessero averne voglia. Perché poi, a forza di parlarne, la gente diventa “assuefatta” e sempre più inerte e resistente al cambiamento…cioè, il cosiddetto “lavaggio del cervello” ce lo fanno anche con le informazioni vere, per cui a forza di sentirle ripetere uno smette pure di “reagire”…
La farina 00 non va mai a male, e questo è certo un gran vantaggio per l’industria dei consumi. Ma perché dura così tanto tempo? Perché nessun “animaletto” si sognerebbe di andare a deporre lì le uova o a cercare nutrimento? Perché?
E’ un elemento totalmente morto, non vitale.
Ricordiamo che le farine 00 sono inoltre nocive perché innescano il circolo vizioso innalzamento glicemia-insulina-ipoglicemia-ricerca di nuovi zuccheri…questi squilibri nei livelli di glicemia e le conseguenti iper-reazioni insulinemiche sono alla base di tante patologie della nostra epoca moderna, in primis della cosiddetta sindrome metabolica, che predispone allo sviluppo tanto delle patologie cardiovascolari quanto del tumore.
Ripeto sempre che il modo in cui introduciamo oggi gli zuccheri nel nostro corpo è totalmente innaturale, rappresentando per la fisiologia del nostro corpo un vero e proprio shock dal quale l’organismo sembra quasi avere la necessità di “difendersi”.
Che poi, sarà mica casuale la somiglianza tra le “nuove” polveri bianche ad uso alimentare (farina, zucchero, etc.) e quelle ad uso “stupefacente”?