Medicina cinese, l’efficacia spiegata in termini molecolari!
È sempre una bella emozione quando un’intuizione viene finalmente suffragata da dati di fatto uniti in una logica coerente e razionale.
Per questo è una grande soddisfazione poter condividere questo lavoro appena uscito su OncoTarget, che fornisce dati scientifici relativi al funzionamento molecolare dei rimedi della Medicina Cinese.
Una delle sfide più affascinanti oggi è proprio questa: definire il meccanismo di azione a livello molecolare di rimedi che in Cina vengono usati con beneficio da millenni, con il potenziale obiettivo di integrare questi presidi terapeutici nella medicina occidentale.
Oltre agli specifici meccanismi anti-tumorali evidenziati dal rimedio in studio (ku shen), quello che vorrei mettere in evidenza in questo post è la logica di ricerca che hanno seguito gli sperimentatori.
“Se scomponiamo e testiamo i componenti che costituiscono i rimedi della Medicina Cinese, possiamo trovare che i singoli componenti di per sé non hanno un’attività biologica significativa. È la combinazione degli elementi ad essere efficace.
Questo è uno dei primissimi studi che mostra il meccanismo di azione molecolare di composti basati sulla combinazione di più piante, applicando l’approccio della biologia dei sistemi.
Si tratta di un modo di analizzare i sistemi biologici complessi che mira a considerare tutti gli aspetti misurabili del sistema, anziché focalizzarsi sulla singola variabile” (intervista agli autori tratta da questo link ).
Il rimedio è stato studiato nella sua unità d’insieme
e non negli effetti prodotti dai singoli costituenti.
Ma andiamo più nel dettaglio del lavoro. Il rimedio considerato è il Kushen, estratto dalle radici di due erbe medicinali, il Kushen (Sophorae Flavescentis Radix ) e il Baituling (Rhizoma smilacis Glabrae), utilizzato in clinica cinese per il trattamento di diversi tipi di tumore. Precedenti analisi condotte su questo rimedio hanno già evidenziato la presenza di almeno 8 principi attivi che sembrano svolgere un effetto anti-tumorale integrato, colpendo diversi target e i relativi processi molecolari.
Precedenti ricerche hanno studiato separatamente gli effetti anti-tumorali di due di questi componenti, la matrina e l’ossimatrina. Ma la nuova frontiera di ricerca è proprio la valutazione integrata degli effetti sistemici prodotti da una formulazione con molteplici componenti. Il rimedio è stato studiato nella sua unità d’insieme e non negli effetti prodotti dai singoli costituenti.
Gli autori dello studio hanno sfruttato la tecnologia di analisi del trascrittoma per evidenziare in maniera sistemica i meccanismi molecolari oggetto dell’azione di Kushen. I risultati hanno dimostrato che il rimedio impatta l’espressione di molti geni rilevanti nel processo cancerogeno, correlati sia con l’inibizione della proliferazione cellulare che con l’induzione dell’apoptosi.
Lo studio è stato condotto su cellule umane di tumore di mammella e il rimedio cinese è stato confrontato con il chemioterapico standard 5-florouracile. Questo confronto ha permesso di evidenziare che i due farmaci impattano sostanzialmente sugli stessi percorsi molecolari, ma agendo su geni diversi. In particolare, il Kushen si è dimostrato efficace nell’indurre la down-regulation del percorso di signalling mediato da p53. Ma ancora più interessante, si è visto che Kushen continua ad essere attivo anche sull’espressione dei geni a valle nel percorso apoptotico, come il bcl-2. L’analisi dimostra quindi che Kushen è attivo sull’apoptosi anche attraverso meccanismi indipendenti da quelli mediati da p53, fornendo un’evidenza molecolare del razionale del suo impiego in associazione alla chemioterapia, come accade anche nella normale pratica clinica.
Il tutto è più della somma dei singoli ingredienti
In sostanza, se è vero che oggi la medicina di precisione, mirata al singolo gene, diventa sempre più attrattiva, dall’altro lato cresce la proposta di terapie complementari nel trattamento del cancro capaci di modulare l’intero sistema corporeo nel suo insieme.
In effetti, mi trovo spesso a specificare che rispetto ai fitoterapici occidentali o ai mix di integratori che ci sono più familiari, i rimedi della Medicina Tradizionale Cinese sono “costruiti” con una specifica logica che li rende unici.
Ogni ingrediente presente nelle formulazioni cinesi ha una sua precisa funzione che, però, acquista un altro valore in combinazione agli specifici principi attivi che caratterizzano ogni rimedio.
Potremmo dire insomma che il tutto è più della somma dei singoli ingredienti…ed è per questo che si tratta di armi terapeutiche del tutto peculiari.
Questi rimedi, infatti, vengono costruiti in conformità delle logiche energetiche e biologiche proprie della Medicina Cinese, capaci di leggere connessioni tra organi e apparati apparentemente “distanti” agli occhi delle leggi della Medicina Occidentale.