E no, non siete su Branko e le stelle né sull’oroscopo di Paolo Fox…anche questa è ricerca scientifica!
È già noto nella letteratura scientifica che esiste un’associazione significativa tra il mese di nascita e il rischio di sviluppare certe malattie nel corso della propria vita.
Studi hanno dimostrato l’esistenza di questa correlazione per il deficit di attenzione-iperattività (ADHD), la miopia, l’asma e disturbi psichiatrici come la schizofrenia. Per questo si indaga molto anche il ruolo che l’alternanza dei ritmi circadiani gioca sulla nostra fisiologia, analizzando in particolare quelle popolazioni che, come ad esempio gli scandinavi, vivono in condizioni estreme, essendo esposte a 6 mesi di luce e 6 mesi di buio.
Un recente studio è tornato sull’argomento portando alla luce nuove correlazioni, relative soprattutto alle patologie cardiovascolari.
Attraverso un’analisi retrospettiva condotta su oltre 1 milione e mezzo di individui, è stata confermata l’associazione con il mese di nascita per 20 condizioni patologiche già riportate in precedenza in letteratura, mentre 16 patologie sono emerse per la prima volta significativamente correlate al mese di nascita. Di queste 16, 9 sono malattie cardiovascolari (incluse ipertensione essenziale, cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, angina, cardiomiopatia). 6 di queste 9 condizioni cardiovascolari presentano tutte un picco di aumentato rischio di malattia per i nati nel mese di Marzo. Ad esempio:
– fibrillazione atriale: si osserva un rischio di malattia maggiore nei nati nel mese di Marzo e un secondo picco di rischio, più piccolo del precedente, per i nati nel mese di Agosto;
– patologie della valvola mitrale: si osserva con un picco di rischio di malattia nei nati nel mese di Marzo.
Tuttavia, si è anche visto che questi stessi soggetti nati in Marzo (tra Inverno e Primavera) sembrano essere più “protetti” nei confronti delle patologie respiratorie e neurologiche. Per converso, i nati in Ottobre (Autunno) sembrano presentare un maggiore rischio di sviluppare patologie respiratorie ed essere protetti verso quelle cardiovascolari. I nati nel mese di Maggio e Giugno (Primavera-Estate) non hanno presentato associazione con nessuna patologia.
Un’altra interessante osservazione è che i nati in Autunno (Ottobre-Dicembre) sembrano vivere più a lungo dei nati nei mesi primaverili. In sostanza, i mesi con più basso rischio di patologie cardiovascolari sarebbero anche quelli associati ad una maggiore aspettativa di vita.
Una delle ipotesi che gli autori avanzano è che le infezioni materne durante i mesi invernali (Gennaio-Marzo) possano contribuire a questo aumentato rischio di malattie cardiovascolari nei bambini nati in questi mesi.
Un altro meccanismo chiamato in causa è invece quello legato ai percorsi di sviluppo vitamina D-dipendenti. È noto che i livelli di vitamina D e paratormone sono infatti associati a patologie cardiovascolari: alti livelli di paratormone correlano con l’insufficienza cardiaca, mentre i deficit di vitamina D negli adolescenti correlano con un’aumentata probabilità di sviluppare ipertensione e ipercolesterolemia, entrambi fattori di rischio cardiovascolare.
E’ evidente come non si debba ricercare un meccanismo causa-effetto, ma è senz’altro interessante notare come il concorso di cause ambientali sembri avere un impatto su come “costruiamo” il nostro percorso di vita…