Per un boccone amaro da mandar giù!

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Per un boccone amaro da mandar giù!

“Rimanere con l’amaro in bocca”, “dover ingoiare quel boccone amaro”, “masticare amaro”: come al solito, nei modi di dire popolari quotidiani è racchiusa tanta saggezza!

Le situazioni della vita che risultano per noi spiacevoli, difficili da accettare, e che lasciano un senso di “indigerito” (come qualcosa che resta sul groppone) hanno tutte a che fare con il lato Amaro della vita. Amaro e “digestione” sembrano quindi essere strettamente connessi!

Per approfondire queste considerazioni, voglio condividere un articolo di Roberto Capponi della Scuola di Discipline Orientali Tian Chong.

In Medicina Cinese sappiamo che “Il Sapore Amaro è associato alla purificazione dal Calore (infiammazioni, bruciori, rossori, agitazione ed urgenza), alla purgazione ed all’eliminazione dell’Umidità (stagnazione di liquidi con secrezioni torbide, gonfiore, pienezza, impasse nel cammino, rimuginazione), alla stimolazione circolatoria dei liquidi”.

Insomma, l’Amaro è per eccellenza il sapore associato ai processi di detossificazione e depurazione….E se l’Amaro è associato alla purificazione dal calore, non possiamo non mettere in relazione diretta l’Amaro con il Fuoco Imperatore di Cuore e Intestino Tenue e con il Fuoco Ministeriale di Pericardio e Triplice Riscaldatore.

“Il Fuoco Imperatore (Cuore ed Intestino Tenue) controlla la psiche, la consapevolezza e lo Spirito individuale. É la coscienza individuale che si apre al Cielo per condurre il proprio percorso realizzativo. É scoprire, percepire e vivere del senso della vita che ci è stata data”.

Per dirla in poche parole, il Fuoco Imperatore è lo spirito che guida, dirige e orienta i processi energetici psico-fisici dell’individuo.

Il Fuoco Ministro (Pericardio e Triplice Riscaldatore) applica dei meccanismi di filtrazione al vissuto ed alle relative esperienze. Il Pericardio rappresenta i limiti ed i filtri che ci si pongono in maniera autonoma per rendere accettabile l’inaccettabile, per non fronteggiare le proprie paure, brame, avidità, abitudini cristallizzate (gabbie d’oro)… per non doversi confrontare col cambiamento. Il Triplice RIscaldatore gestisce i limiti/ostacoli che si percepiscono al di fuori di sé, che l’entourage a cui si appartiene struttura intorno al proprio percorso di vita e realizzativo, come convenzioni sociali e familiari, aspettative dei parenti/amici/colleghi che facciano sentire limitati nel proprio essere ed esprimersi”.

Il Fuoco Ministro quindi ha a che vedere con tutti quei meccanismi con i quali ci auto-inganniamo (e auto-ingabbiamo) per legittimare il fatto di non intraprendere quei “passi” che, al fondo di noi, sappiamo essere decisivi per la nostra crescita…

Ricapitolando, quindi, l’Amaro ha a che vedere con la purificazione dalle difficoltà “percepite” e dalle limitazioni automatiche che ci im-poniamo, e che non permettono di realizzare il cammino naturale del nostro spirito. Limiti e blocchi che trovano poi espressione patologica a livello psico-corporeo con la stasi o l’esplosione delle normali funzioni biologiche.

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“E’ davvero significativo scoprire come la Via per l’Autenticità che dobbiamo al nostro Spirito ed alla nostra Natura Essenziale, cioè il Fuoco, passi anche per l’Amaro. Amaro nella vita (cibo ed esperienze), nella scoperta “dolorosa” di ciò che è rimasto latente e misterioso nella profondità del Mistero (Xuan) che caratterizza ogni umano e che solo con la Luce del Fuoco è possibile portare a manifestazione consapevole ed onesta. L’amarezza di illuminare ciò che ha creato ferite, traumi, rimpianti o rimorsi e che si era scelto di non affrontare”.

Ma siamo sicuri che l’unico amaro che si può assumere sia quello dei cibi e delle verdure in particolare?

“Il percorso Alchemico Taoista della Scuola della Completa Realtà porta anche a questo, a guardare con la Luce del Cuore (consapevolezza onesta) tutto ciò che di stagnante, torbido, irrisolto, doloroso rimane nel profondo di ognuno di noi. Solo con l’Amaro potremo lasciar andare tutto ciò (in Medicina Cinese parleremmo della purgazione dell’Umidità stagnante)”.

“Con il procedere del raffinamento interno si impara a vivere l’Amaro delle situazioni come Via alla presa di coscienza ed alla capacità di salutare con un sorriso consapevole ciò che è stato importante e strutturale (nel bene e nel male, a priori da qualsiasi giudizio polare), ma che non può più esserlo ora”.

“L’Amaro, comunque lo si voglia intendere, aiuta a ripartire, salutando chi e cosa ci è stato accanto ed intorno per riprendere il Viaggio senza meta fissa, ma animato da un Mandato Celeste da compiere, immutabile nel messaggio ma dinamico nella nostra capacità di comprenderlo e svelarlo in virtù del nostro livello di coscienza che diviene quotidianamente, senza rimpianto e resistenza”.

Insomma, quel boccone Amaro da mandar giù molto probabilmente sta solamente sollecitando il bisogno di emergere di un contenuto latente e “doloroso”, perché possa finalmente essere metabolizzato e quindi digerito, cioè essere guardato con consapevolezza onesta.

E grazie a Roberto! 😉

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