“Apparteniamo al movimento terrestre e abbiamo per natura un adattamento ecologico che prevede un cibo adatto a sincronizzarsi con il nostro ecosistema, quindi un cibo del luogo in cui stiamo. […]
Conoscendo meglio le proprietà benefiche della frutta, degli ortaggi e delle erbe, possiamo apprendere anche come variare noi stessi: basta cambiare il cibo e l’organismo si normalizza immediatamente. Ci sono dei momenti in cui è importante mangiare del riso, altre volte l’organismo richiede altri alimenti: più farinacei, più proteine, zuccheri, etc. Con il tempo s’impara. Alla base di come conosciamo noi stessi e gli alimenti, sappiamo scegliere il meglio del momento. Attraverso il cibo si esercita, infatti, una cura medica naturale quale massima cura dell’organismo ed è importante sapere, in ogni occasione, cosa conviene mangiare.
L’uomo in tutto il mondo mangia secondo stereotipi e la medicina dimostra che stiamo male perchè abbiamo un nutrimento innaturale. Io dico, invece, che abbiamo degli stereotipi sbagliati e di conseguenza mangiamo da malati, non sappiamo cogliere la logica dell’ambiente corpo in rapporto alla logica dell’ambiente mondo per godere del metabolismo vivente della natura. […] Curare un piccolo orto dimostra cura intelligente per noi stessi.
Non ricordo di avere fatto una cucina uguale due volte, come un vero artista non fa mai lo stesso quadro. Per fare ogni giorno una Cucina Viva, anzitutto è necessario avere dei prodotti eccellenti di provenienza naturale a disposizione. Allora è facile perchè è lo stesso organismico che chiama l’ottimale del momento.
Come si fa?
Basta mettere insieme gli occhi, la fame, la fantasia e gli alimenti a disposizione per inventare un cibo che dà festa al nostro organismo e piacere ai nostri sensi eterici. Quegli odori, quei sapori, quel calore comincia a fare musica di buon gusto. Cucinare è fare saggezza a se stessi perchè dietro alla cucina c’è la possibilità di metabolizzare sapienza di vita.
Tutti gli alimenti della natura sono buoni. Basta comprenderne l’intrinseca vivacità in relazione al nostro funzionamento organismico e al nostro piacere estetico. Allora anche l’alimentazione diventa un incontro dove la natura si fa creatività lirica”.
Tratto da “La Cucina Viva” di Antonio Meneghetti.